Tredici soldati by Ron Leshem

Tredici soldati by Ron Leshem

autore:Ron Leshem [Leshem, Ron]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-03-05T12:00:00+00:00


Funziona, fratello? Su, forza, riprendi! Attenzione, qui è Zitlawi, il vostro annunciatore. Buongiorno, fratelli. Che favola, eh? Il posto più romantico del paese. Roba da turisti. Il tizio della televisione, come si chiama, quello lì che fa il giro del mondo, sarebbe troppo felice di essere qui, no? Ma non può. Peccato che sei milioni di israeliani non abbiano modo di fare un salto. Anzi, la sapete una cosa, che non lo facciano! Non se lo meritano. Che continuino pure a bersi i loro cappuccini con panna. Vabbè, arriviamo al dunque. Erez, insomma, qui ci servono urgentemente un paio di ragazze. Per me vanno bene persino libanesi, sedicenni; non ti andrebbe? A me sì. Questo posto mi arrapa da pazzi. Perfetto per una proposta di matrimonio, credetemi. Ehi, River, prova a portare qui una donna all’alba e ti ritrovi direttamente a dover scegliere il catering. Ehi, cos’avete trovato lì? Cos’è? Accidenti, roba di lusso, un giardino interno. Cazzo, ma vi rendete conto di che sistema difensivo si sono costruiti qui, che feritoie, loro sì che erano professionisti, altro che i nostri. Ecco, miro, fuoco! Fuoco! Fuoco! Fuoco! E queste pietre, ma le vedete quanto sono grandi? Come hanno fatto a portare fin quassù una roba del genere mille anni fa? Comincio a essere stanco. Cazzo, ma è infinito, ci sono decine di stanze. Emilio, bello di mamma, perché non pianti un bel volo qui, davanti alla telecamera, che così finisci direttamente a Candid Camera, magari ti vinci anche una Fiat, ti va, fratello? Ehi, ma ti rendi conto, l’hai ripresa, questa roba? Mi sa che dovevano essere le stanze delle torture, non credi? Cosa ne dici, Bayliss? Guarda un po’, i graffiti dei terroristi. Chissà cosa c’è scritto qui. Hanno rovinato i muri. E se lasciassimo anche i nostri nomi, eh, uomo? Il brutto israeliano, il brutto arabo, che differenza c’è. Avanti, ciccione, Itamar, datti una mossa, comincia a scendere, stiamo cercando di avanzare. Cos’è, aspetti che qualcuno ti massaggi il culo? Schiodati. Porca vacca, conquistare questo coso dev’essere stato veramente un incubo, non riesco nemmeno a immaginarmelo. Certo che questa visita vale tutto quello che abbiamo sofferto qui in Libano. Le vedete le pecore lì sotto, nel prato? Non ti andrebbe di montarne una, fratello? Di martellarla per benino? Ma com’è che non si sono ancora inventati le pecore volanti? Sai che questo posto è ideale per buttare giù la gente? Sì, proprio da qui, da questa finestra, si potrebbe sbattere giù qualcuno. Avanti, sbatti giù me. Giuro che mi andrebbe. Su, scendiamo di un altro piano. Qui è proprio come a Roma, sei d’accordo, tipo? E vabbè, e allora, anche se non ci sono mai stato, a Roma?



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